Non chiamatela (solo) Academy
Può un computer sostituire una persona? Può un bot dare un consiglio che scalda il cuore quanto un abbraccio? Può un’applicazione farci sentire comprese e accolte quanto un’anima empatica e grintosa?
L’avvento dell’intelligenza artificiale, da tempo, ci pone questi e molti altri quesiti.
Noi, a nostro modo e quasi senza volerlo, siamo riuscite a darci una risposta e, spoiler, la risposta è no.
Tutti siamo utili, ma nessuno insostituibile, si dice.
Sarà vero?
Questo weekend, al Relais Corte Cavalli di Ponti Sul Mincio, si è svolta la nuova edizione del Retreat annuale della Virtual Education Academy di Roberta Longoni, un evento che ha riunito Assistenti Virtuali di ogni esperienza in un’atmosfera di pura condivisione e rinnovato entusiasmo.
Per due giorni, il silenzio e la tranquillità del relais sono stati interrotti dalle nostre risate, dalle conversazioni profonde e dalle emozioni di noi partecipanti, ognuna con la propria storia da raccontare e con la voglia e l’energia di chi è pronta a crescere, non solo professionalmente, ma anche umanamente. Due aspetti tanto immersivi da non essere a volte inscindibili.
.
L’incontro ci ha offerto molto più di un semplice workshop: è stato un vero e proprio momento di connessione autentica.
Le Assistenti Virtuali storiche hanno accolto con affetto e comprensione le nuove partecipanti, creando un circolo virtuoso di supporto reciproco. Ognuna di noi ha condiviso le proprie esperienze, le proprie sfide e i propri successi, generando uno scambio che ha superato la mera informazione tecnica. Non sono mancate nemmeno le confessioni più intime: quelle sulle nostre insicurezze.
E proprio grazie all’apertura e all’empatia con cui ogni argomento è stato trattato, ecco che l’occasione non ha mancato di divenire un’opportunità per rafforzare quel senso di appartenenza che solo chi vive lo stesso percorso, seppure con deviazioni differenti, può capire.
Nel cuore di questo Retreat, quindi, si è inserita, inconsapevole ma radicata, una profonda riflessione. Tra un intervento e l’altro, è emersa una domanda fondamentale: qual è il ruolo dell’intelligenza artificiale nel nostro lavoro? Il futuro tecnologico è davanti ai nostri occhi, e il nostro ruolo, etichettato come “virtuale”, sembra essere sotto la lente d’ingrandimento di un cambiamento epocale.
Eppure, nonostante tutto, si erge davanti a noi una consapevolezza inconfondibile: siamo ancora insostituibili come persone. Siamo ancora insostituibili IN QUANTO persone.
.
Le Assistenti Virtuali non sono solo esecutrici di compiti meccanici, ma rappresentano molto di più. La loro capacità di capire i bisogni umani, di anticipare le emozioni, di affiancare imprenditori e professionisti con empatia e intelligenza relazionale, non può essere replicata da un bot. La dicitura “virtuale” potrebbe trarre in inganno, ma in realtà descrive solo il mezzo attraverso cui operiamo, non la nostra essenza. Il nostro valore è reale, palpabile e unico.
.
Alla fine di questi due giorni intensi, ognuna delle partecipanti ha lasciato il Relais Corte Cavalli con un bagaglio di nuovi spunti di riflessione e una carica di energia travolgente.
Non solo ci siamo portate a casa nuove competenze, ma anche la sensazione di fare parte di qualcosa di più grande, una rete di donne straordinarie che, nonostante la distanza fisica e anagrafica, restano unite da una passione comune: quella di affiancare, guidare e fare la differenza nella vita degli altri.
.
Questo Retreat ha dimostrato, una volta ancora, che l’Assistente Virtuale è molto più di un titolo: è una professione che racchiude l’anima di chi, con grande dedizione, si impegna ogni giorno per costruire rapporti reali, anche in un mondo che diventa sempre più digitale.
E alla fine, gli abbracci che ci siamo scambiate, gli incoraggiamenti, le risate, le lacrime, le esperienze, le paure e le speranze che ci hanno circondato in ogni momento, ci hanno convinte che la nostra umanità ci rende insostituibili, ancora e sempre.
.
Samantha Mossi